Investire in diamanti, il rifugio sicuro per sempre
Il Diamante è il bene di rifugio per eccellenza, una delle scelte più indicate per diversificare un patrimonio senza correre rischi.
Il Diamante è il bene di rifugio per eccellenza, una delle scelte più indicate per diversificare un patrimonio senza correre rischi.
Un’alternativa a titoli di stato, assicurazioni, borsa e all’oro diventato pericolosamente speculativo.
Una garanzia per il presente e una protezione per il futuro VANTAGGI e RENDIMENTO – È il più grande valore nel più piccolo spazio;
– Cresce costantemente di 1-1,5% oltre l’inflazione annua, mediamente ha un rendimento del 4-4,5% all’anno (da qui la sicurezza dell’investimento);
– Non è sottoposto ad influenze politico valutarie;
– È un bene liquidabile in tutto il mondo ed in qualsiasi momento;
– È un bene di libera circolazione, un bene al portatore trasparente di fronte al fisco;
– Ha un mercato internazionale se validamente certificato, le quotazioni provengono dalle principali borse diamanti situate a Londra, New York e Anversa;
– Non è tassabile (al costo di listino viene aggiunta solo l’Iva, unica imposta applicata); non è soggetto a ”capital gain” e i rendimenti sono netti, rappresenta quindi un capitale ideale da destinare ad eredi;
– Negli ultimi anni è stato il miglior ”investimento-difesa” contro la crisi superando le performance dell’oro o dell’inflazione; i diamanti riescono a tenere il prezzo nei momenti sfavorevoli del mercato, e a fare guadagnare in normali condizioni circa il 7% l’anno.
Questo indica che non è un investimento a breve, un’operazione di speculazione, ma un investimento di medio lungo termine (dai 5/6 anni…).
L’andamento del mercato del Diamante (fonte DPI)
La sua quotazione appare destinata ad aumentare anche a causa del progressivo esaurirsi delle principali miniere.
Investire in diamanti è una ponderata tutela dei propri capitali.
Punto di equilibrio del mercato è la De Beers Consolidated Mines Ltd. che regola l’ingresso sul mercato dei diamanti prodotti dalla russa Alrosa, dal gruppo israeliano Lieven (attivo in Grecia e Sud America) e dalla stessa De Beers.
Essendo i diamanti una risorsa naturale limitata, vengono pianificati con grande attenzione gli stock immettendo sul mercato quantitativi determinati, sempre correlati alla domanda finale; questo è il motivo per cui anche in periodi di forte depressione le quotazioni delle pietre non subiscono flessioni. Alla luce di quanto detto Brillanty consiglia di investire in un bene di rifugio come il diamante il 5-10% del proprio patrimonio.
Un investimento pienamente capace di andare incontro ad esigenze di sicurezza patrimoniale, ma che non incida sulla capacità finanziaria a breve e medio termine di una famiglia.
Ricollocamento
Il cliente generalmente non investe più del 5%-10% del proprio patrimonio, sapendo di investire in un bene rifugio, cioè qualcosa che rimarrà nel patrimonio familiare come sicurezza in caso di necessità’.
Pochissime sono le rivendite e comunque effettuate almeno dopo 7/8 anni dall’investimento, dati statistici indicano nell’1% la percentuale di rivendite della raccolta annua. La tranquillità dell’investimento è determinata principalmente dal fatto che il cliente ha la possibilità di disinvestire attraverso Brillanty che non riacquisterà i diamanti venduti, ma si impegna ad assistere i propri clienti nel ricollocamento sul mercato (in tempo reale alle quotazioni di mercato), senza limiti di tempo rispetto al momento dell’investimento.
Inoltre si impegnerà a vendere in rigoroso ordine cronologico i ”Mandati a vendere” della Clientela e nel caso in cui fossero stati acquistati da terzi verranno presi in carico solo se accompagnati da ”Documentazione di provenienza lecita”.
Conoscere, confrontare, scegliere e acquistare
Per valutare un diamante è stato costruito un sistema internazionale che tiene conto delle principali caratteristiche delle pietre.:
Cut (taglio),
Carat (peso in ct),
Color (colore),
Clarity (purezza).
CUT
Il taglio più utilizzato è quello rotondo ”Brillante”.
La forma e la perfezione del taglio assumono un’importanza assoluta nella determinazione del valore di una pietra.
Esistono precise proporzioni fra le dimensioni (tavola, corona, padiglione, cintura) che devono essere rispettate per ottenere il taglio ideale e quindi ottenere il massimo della rifrazione e riflessione.
In base alla perfezione del taglio può essere classificato come: Excellent, Very Good, Good, Fair o Poor.
Peso (Carat)
Il ”Peso dei diamanti” è espresso in carati (1ct=0,20 gr).
Il carato si suddivide in centesimi denominati ”punti”.
Occorre considerare che l’aumento di peso è accompagnato da un aumento esponenziale e non lineare del prezzo.
Colore
Per chi sceglie il diamante come bene di rifugio, il suggerimento è quello di acquistare pietre con gradazioni di colore dalla D alla I che hanno un mercato sicuro non sottoposto ad oscillazioni.
La classificazione del colore viene eseguita da una valutazione internazionale riconosciuta che ne determina il valore secondo una scala decrescente che va dalla D alla Z: maggiore è l’intensità del bianco e più il elevato è il valore del diamante.
Purezza
Si considerano ”Diamanti Puri” quei diamanti tagliati che osservati con una lente a 10 ingrandimenti non presentano alcuna inclusione è classificati come IF (Internally Flawless).
Il grado di purezza di un diamante è determinato dal numero e dalla dimensione delle inclusioni presenti.
La purezza del diamante è classificata attraverso uno standard internazionale: IF, VVS1, VVS2, VS1, VS2, SI1, SI2, ecc.
Fluorescenza
A questi parametri se ne deve aggiungere un quinto, la Fluorescenza, il cui indice è inversamente proporzionale al valore del diamante, quindi più il diamante sarà fluorescente meno esso sarà prezioso.